STAGIONE 1994/95

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RADAZIONE DALLA PALLACANESTRO CHE CONTA

LIBERTAS RADIATA E CAMPIONATO RIVOLUZIONATO

A 4 giorni dall’inizio del campionato la Fip decide, e senza appello, di non iscrivere la Libertas Livorno per mancanza dei requisiti richiesti. La Serie A2 da 17 squadre passa a 16 e costringe il computer della Lega a stilare il nuovo calendario. La Libertas Livorno avrebbe dovuto esordire in casa contro il Francorosso Torino ed invece tocca ai napoletani della Rurali affrontare sul proprio terreno i piemontesi anziché osservare il turno di riposo come era disposto prima del “pasticcio”.

UNA FIDEJUSSIONE FALSA

Per essere iscritta al campionato la Libertas doveva presentare regolare fidejussione ed il professor Querci, padrone ombra della società, lo aveva fatto tramite una finanziaria, Galbus International, e garantita da una lettera della Bank Austria rivelatasi poi fasulla. Ciò ha fatto scattare l’Ufficio Inchieste che ha deferito la società per violazione della realtà e della correttezza sportiva. “Reati” che hanno portato alla cancellazione dalla mappa della pallacanestro che conta di ben oltre 40 anni di storia.

UN LODO DI 2250 MILIONI CON LA PALLACANESTRO LIVORNO

La presentazione della fidejussione a garanzia non sarebbe stata necessaria qualora si fosse raggiunto per tempo un accordo con la Pallacanestro livorno su un lodo da 2250 milioni di vecchie lire per il trasferimento, nell’estate del 1991, di Leonardo Sonaglia e Giovanni Diana dalla Pallacanestro Livorno alla Libertas Livorno.

SOLUZIONE FUORI TEMPO MASSIMO

Accordo raggiunto il giorno dopo la sentenza della Fip in un noto ristorante cittadino alla presenza di Francesco Querci e suo figlio Gabriele, da una parte, e Vigoni, Lenzi, Boldrini e Niccolai, i capi storici della Pielle, dall’altra. E’ stato redatto anche un comunicato da inviare, tramite i propri legali, alla Federazione nel quale si dichiara che il lodo è giuridicamente risolto tra le due parti. E per il professor Querci, in base all’art. 700 del Codice Civile, dichiara che la Libertas non può essere esclusa dalla Serie A. Ma Gianni Petrucci, allora presidente della Fip, aveva già preso la sua decisione.

L’ESTREMO TENTATIVO DEL SINDACO

Anche di Sindaco di Livorno Gianfranco Lamberti è sceso in campo per salvare il posto in Serie A2 della Libertas. Si è recato a Roma per incontrare il presidente della Federazione Gianni Petrucci. Portava con sé una piccola speranza quella che derivava dalla possibilità di un accordo in extremis, che poi c’è stato, anche se con un giorno di ritardo, tra Pallacanestro e Libertas sul problema lodo. Il Sindaco si è sentito replicare: “Abbiamo atteso fino all’inverosimile, ho dato credito oltre ogni limite. Impossibile ancora dilatare i tempi”.

LA SOCIETA’ PROTESTA

In serata la Polisportiva Libertas Livorno ha diffuso una nota in cui respinge con fermezza la decisione della Fip, parlando di “aspetti inquetanti” nella gestione federale e minacciando, tra l’altro, il ricordo all’autorità giudiziaria: “La società comunica ai suoi tifosi di aver rigorosamente adempiuto nei tempi tecnici previsti, sempreché avesse qualcosa da adempiere, alle sue pretese obbligazioni con strumenti economici giuridicamente perfetti, in conformità dei principi dell’ordinamento nazionale ed internazionale. L’organico e sistematico disegno perpretato per più versi e da diverso tempo nei confronti della società celebra oggi la sua invereconda fase finale. Ora la parola passa all’autorità giudiziaria, per stabilire la responsabilità, i ritorni economici ed i meccanismi di reintegrazione”. La Libertas Livorno conclude il comunicato promettendosi di “condurre un discorso di politica sportiva nel settore che sensibilizzi le responsabilità governative e parlamentari, per gettare le basi di una apposita inchiesta sugli aspetti della gestione della Federazione Italiana Pallacanestro”.

FINE DI UN’ERA

Sparisce dunque la Libertas Livorno dopo 33 anni di militanza in SerieA, con 645 partite, e che appena 5 anni prima era arrivata ad un scudetto rubato sul fil di sirena. Da quel maledetto 28 giugno 1991 di due squadre, per 10 stagioni hanno recitato i panni da protagoniste nella massima serie, non ne è rimasta più alcuna traccia.

ULTIMA GIORNATA IN AMARANTO

La notizia dell’esclusione della Libertas dal campionato è comunicata all’allenatore ed ai giocato, che si stavano allenando in palestra, da Rotelli e da “Tazza” Guidi. Calamai sospende subito l’allenamento in un’atmosfera densa di sconforto e rabbia. Ci sono parole velenose dei giocatori nei confronti di Querci ma tant’é… esplicite le imprecazioni di Michael Ray “Sugar” Richardson: “Dov’è Querci? Chiamatelo! Ci voglio parlare. Perché non ha pagato? E’ incredibile!”. La squadra però non si scioglie subito. Querci ordina di continuare gli allenamenti (toccherà al vice Locci in quanto Calamai abbandona) perché ci sarà una sicura riammissione. Si va avanti per altre 2-3 settimane poi, piano piano, tutti fanno le valige e se ne vanno.

TUTTI A CASA

Così l’allenatore ed i giocatori sono svincolati. Vediamo quale sarebbe stata la rosa della Libertas che avrebbe partecipato al campionato di Serie A2: AGOSTINI, BON, BOSIGNORI, BORTOLOT, CECCARINI, DE PICCOLI, LANZA, PELLETTIER, RAFFAELE, RICHARSON E ROSSI. ALL.: CALAMAI

CHE FINE HANNO FATTO I GIOCATORI?

Piano piano i giocatori si accasano presso altre società ed alcuni di loro compiono anche un balzo di qualità. E’ il caso di Tullio De Piccoli che finisce alla Virtus Bologna e di Lauro Bon che approda alla Benetton Treviso. Richardson invece finisce in Costa Azzurra più precisamente ad Antibes mentre Bonsignori va a Napoli e Lanza a Parma. I 3 “prestiti” tornano alla società di appartenenza ovvero Ceccarini a Venezia, Bortolot a Gorizia e Rossi a Pesaro. I due giovani Pellettier ed Agostini sono dirottari sulla “filiale” di Udine.

MA LA LIVORNO DELLA PALLA A SPICCHI NON MUORE DEL TUTTO: C’E’ IL GARA DON BOSCO

Giunta seconda alle spalle di Pozzuoli dopo la prima fase, la squadra del viale Risorgimento recita in B1 una parte da protagonista anche nella seconda fase che avrebbe consentito un posto per l’A2. La squadra guidata da Lambruschi manca il traguardo per mezzo canestro. Nell’ultima giornata i labronici battano la Nuova Vigevano di 1 punto, 67-66, ma, per avere la meglio nella classifica avulsa, ne sarebbero bastati 2. In A2, poi, sale Imola, che ai playoffs promozione, supera, prima Vigevano e poi Ragusa, che nell’altra semifinale aveva fatto fuori Pozzuoli. Questa la squadra: CIONI, CALVIANI, BURINI, VETTORELLI, GIGENA S., PEDENI, PODESTA’, NEGRO, TESO, BROTTO E GRAZIANI. ALL.: LAMBRUSCHINI. PRESIDENTE: GAETANO D’ALESIO

D’ALESIO-FARAONI UN GRANDE FUTURO AL GARA DON BOSCO

Se il campionato è chiuso in malomodo per la squadra del viale Risorgimento, non altrettanto possiamo dire del potenziale della squadra. Samuele Podestà, Silvio Gigena ed Enrico Burini sono difatti più di un sostanzioso conto in banca. Del ’75 i primi due del ’76 il terzo, rappresentano il futuro della società.

ARRIVA ANCHE LO SCUDETTO JUNIORES

Il Gara Don Bosco domina a livello juniores e nel concentramento per il titolo italiano non sbaglia una mossa. Al PalaFiera di Forlì supera, una dietro l’altra, grandissime formazioni come la Virtus Bologna, Pesaro e Treviso e, nella finalissima spazza via anche la resistenza dell’altra bolognese la Fortitudo per 71-65. Il tricolore torna dunque a Livorno dopo 10 anni dall’ultima vittoria targata Pallacanestro Livorno, datata 1985, grazie ai ragazzi guidati da Luca Banchi.

LE ALTRE FORMAZIONI LIVORNESI

In C2, la Pielle e lo Junior Basket rispolverano la voglia di derby con due complessi accomunati dalla presenza di “chiocce” all’interno delle formazioni essenzialmente inesperte. Torna a batter, in modo particolare, il cuore della tifoseria PL che, dopo essere tornata ad applaudire i propri ragazzi si espone direttamente nei confronti della società auspicando un atteso rilancio nel basket di vertice.