STAGIONE 1993/94

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CAMPIONATO SERIE A1

LE SQUADRE

BAKER LIBERTAS PALLACANESTRO LIVORNO
PRESIDENTE: FRANCESCO QUERCI
ALL.: GIANFRANCO “DADO” LOMBARDI poi sostituito da MARCO CALAMAI
ATTRUIA STEFANO
BON LAURO
BONSIGNORI NICOLA
BROWN RICKY
DE PICCOLI TULLIO
GALLINARI VITTORIO
LANZA MATTEO
MENTASTI LUIGI
POZZECCO GIANMARCO
RICHARDSON “SUGAR” MICHAEL RAY
SBARAGLI MASSIMO
COPA TOM
TRUNIC NENAD

I RISULTATI

GIRONE D’ANDATA

BAKER LIVORNOvsStefanel Trieste79-89
Filodoro Fortitudo BolognavsBAKER LIVORNO71-70
BAKER LIVORNOvsBenetton Treviso79-81
Burghy RomavsBAKER LIVORNO83-78
BAKER LIVORNOvsClear Cantù85-83
Pfizer Reggio CalabriavsBAKER LIVORNO87-92
BAKER LIVORNOvsRecoaro Milano88-91
Buckler Virtus BolognavsBAKER LIVORNO82-71
Bialetti MontecatinivsBAKER LIVORNO99-85
BAKER LIVORNOvsScavolini Pesaro86-77
Onyx CasertavsBAKER LIVORNO76-87
BAKER LIVORNOvsAcqua Lora Venezia90-80
Campeginese Reggio EmiliavsBAKER LIVORNO103-69
BAKER LIVORNOvsGlaxo Verona67-84
Kleenex PistoiavsBAKER LIVORNO90-58

GIRONE DI RITORNO

Stefanel TriestevsBAKER LIVORNO86-72
BAKER LIVORNOvsFilodoro Fortitudo Bologna66-82
Benetton TrevisovsBAKER LIVORNO65-67
BAKER LIVORNOvsBurghy Roma64-65
Clear CantùvsBAKER LIVORNO89-81
BAKER LIVORNOvsPfizer Reggio Calabria86-78
Recoaro MilanovsBAKER LIVORNO120-121*
BAKER LIVORNOvsBuckler Virtus Bologna77-96
BAKER LIVORNOvsBialetti Montecatini77-64
Scavolini PesarovsBAKER LIVORNO99-67
BAKER LIVORNOvsOnyx Caserta101-107
Acqua Lora VeneziavsBAKER LIVORNO78-77
BAKER LIVORNOvsCampeginese Reggio Emilia93-90
Glaxo VeronavsBAKER LIVORNO104-83
BAKER LIVORNOvsKleenex Pistoia96-87

(*) dopo un tempo supplementare

CLASSIFICA

Buckler Virtus Bologna48
Scavolini Pesaro42
Stefanel Trieste40
Glaxo Verona40
Recoaro Milano36
Filodoro Fortitudo Bologna (-6)32
Pfizer Reggio Calabria32
Benetton Treviso30
Kleenex Pistoia28
Bialetti Montecatini24
Campeginese Reggio Emilia24
Clear Cantù22
Onyx Caserta22
BAKER LIBERTAS PALLACANESTRO LIVORNO (-1)21
Burghy Roma20
Acqua Lora Venezia12

Buckler Virtus Bologna campione d’Italia dopo finali playoffs contro la Scavolini Pesaro: 85-80, 81-87, 88-76, 66-73 e 79-68. Retrocedono direttamente in Serie A2: Acqua Lora Venezia e Burghy Roma. Retrocedono dopo i playout: BAKER LIBERTAS PALLACANESTRO LIVORNO, Clear Cantù e Onyx Caserta. Promesse direttamente in Serie A1: Cagiva Varese e Elecon Desio. Promossa dopo i playout: Olitalia Siena.

PLAYOUT

GIRONE GIALLO – ANDATA

BAKER LIVORNOvsFrancorosso Torino100-94*
Olitalia SienavsBAKER LIVORNO104-74
BAKER LIVORNOvsTeamsystem Fabriano98-91
BAKER LIVORNOvsClear Cantù94-82
Floor PadovavsBAKER LIVORNO101-89

(*) dopo un tempo supplementare

GIRONE GAILLO – RITORNO

Francorosso TorinovsBAKER LIVORNO78-61
BAKER LIVORNOvsOlitalia Siena92-75
Teamsystem FabrianovsBAKER LIVORNO75-89
Clear CantùvsBAKER LIVORNO91-96
BAKER LIVORNOvsFloor Padova106-94

CLASSIFICA

Olitalia Siena16
BAKER LIBERTAS PALLACANESTRO LIVORNO14
Clear Cantù10
Francorosso Torino10
Floor Padova6
Teamsystem Fabriano4

LA STAGIONE

UN FINE ANNUNCIATA

Era già tutto previsto. La Livorno dei canestri saluta la massima serie al termine di una stagione decadente, inequivocabilmente segnata da disavventure societarie ai confini della realtà, vissute tra lodi, ricorsi al Tar, perquisizioni, sequestri, squalifiche e chilogrammi di fax. Una raffica di battaglie legali ha fatto della Baker un contenitore vuoto già dopo i primi turni di campionato, un deserto dietro a 10 uomini regolarmente scesi sul parquet di tutta Italia ed al loro staff tecnico. La logorante guerra senza esclusione di colpi contro le istituzioni del basket ha preso il sopravvento su tutto. L’esimio prof. Francesco Alessandro Querci, occupatissimo a dimenarsi tra i vari contenziosi, non ha avuto alcun riguardo nei confronti della logica sportiva. Così, tra i mugugni causati da emolumenti arretrati ed un clima non certo idilliaco all’interno dello spogliatoio, sono maturate valanghe di situazioni insostenibili emerse da un calderone di tensioni in continua ascesa che ha portato a ribaltoni sia in campo che in panchina.

IL SUICIDO DELLA BAKER

La squadra aveva i mezzi per accedere ai playoffs ma polemiche, incomprensioni, carte bollate, lodi, valzer di sostituzioni hanno fatto sì che il fatto sportivo divenisse soltanto un optional. Querci, in questi frangenti, ha recitato una grossa parte, danneggiando anche i suoi interessi. Il padre-padrone delle gloriose ex Libertas e Pallacanestro, ha “deciso” il declassamento e così è stato, con la complicità dei giocatori e del tecnico. Davvero una brutta e triste storia.

CHE VERGOGNOSA LA GIRANDOLA DEGLI STRANIERI

Michael “Sugar” Ray Richardson, Ricky Brown, Tom Copa e Nenad Trunic: sono questi i 4 stranieri che si avvicendando senza apprezzabili esiti nello sconvolgente cammino livornese. E’ l’ennesimo capitolo di una assurda sceneggiata della quale ricordiamo anche il “caso” Orsini, giovane trasferito gratuitamente a Udine assieme ad altri compagni dal futuro garantito.

LA FINE DI UN FEELING: LOMBARDI-LIVORNO

Frattura completa tra il “Dado” e la sua truppa. Solo l’entusiasmo dell’ambiente del corso del “miracolo” compiuto appena alcuni mesi prima aveva mascherata l’evidenza di un feeling che, probabilmente, non c’era mai stato. Il “divorzio” avviene alla 19esima giornata, con la Baker all’ultimo posto in classifica. Il suo posto verrà preso da Marco Calamai.

FRATTURA INSANABILE SIA DAL PUNTO DI VISTA TECNICO CHE UMANO

Sono le parole di un comunicato shock e inaspettato dei giocatori e diramato alla stampa, subito all’indomani della pesante sconfitta di Pistoia per 90-58. Ecco il testo integrale: “I giocatori della Baker coscienti del momento negativo che sta attraversando la squadra, che però mantiene le possibilità di inserirsi nella lotta per un posto nei playoffs, vogliono rendere noto che è in atto una frattura insanabile con l’allenatore, signor Gianfranco Lombardi, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello umano. Di tale problematica la proprietà è stata messa al corrente a suo tempo. Ciò nonostante i giocatori garantiscono, per il proseguito del campionato, il massimo impegno e la massima professionalità per la tutela ed il buon nome della società indipendentemente da quelle che saranno le scelte della proprietà”. Seguono le firme dei giocatori ad eccezione di Ricky Brown, “Sugar” Richardson e Gianmarco Pozzecco.

TUTTI SQUALIFICATI PER UNA GIORNATA

Il comunicato-bomba esplode anche a livello di Giudicante che squalificherà tutti i giocatori della Baker per 1 giornata (provvedimento poi annullato). Nessun provvedimento invece da parte della società che prende tempo e lascia Lombardi al suo posto. Si va avanti per altre 4 giornate con la formula del divorzio in casa. La squadra perde a Trieste ed in casa con la Filodoro Bologna. quindi espugna Treviso e perde di nuovo in casa contro la Burghy Roma, ultima partita di “Dado” Lombardi.

“SUGAR” CACCIATO E REINTEGRATO IN 18 ORE

Clamoroso balletto di decisioni di Querci. Dopo al sconfitta della Baker al PalaAllende contro la Filodoro Bologna, verso le 23 de lunedì il team manager “Tazza” Guidi, su ordine di Querci, telefona a Richardson comunicandogli di non presentarsi all’allenamento dell’indomani mattina. In mancanza di un documento ufficiale, e dopo essersi consultato con il suo agente Capicchioni, “Sugar”, accusato dallo stesso Querci “di aver preso Livorno come un albergo”, decide invece di allenarsi con i compagnia, insieme ad Attruia, anch’egli sospeso a tempo indeterminato per scarso impegno. Morale della favola: “Sugar” viene reintegrato nel pomeriggio (è stato il più breve cassaintegrato nella storia del basket), Attruia dopo 2 gare, con l’avvento di Calamai.

“TRUNIC? PIU’ FORTE DI DJORDJEVIC”

Nel frattempo Querci annuncia l’arrivo del play serbo Trunic e tuona: “Ha tanta fame di basket, è uno abituato a stare 10 ore in palestra. Sarà un esempio, ridarà personalità alla squadra. E’ più forte di Djordjevic”. Il giocatore prende il posto di Brown, appositamente tagliano, ma in pratica sostituisce Attruia. La Baker, dopo 5 sconfitte consecutive, va a vincere addirittura a Treviso contro la Benetton degli ex Addison e Ragazzi. Gli autori del successo sono proprio Trunic e Richardson, lo slavo debutterà la settimana dopo a Livorno (con la Baker che perde l’incontro salvezza contro Roma) e, a causa anche di un infortunio leggero, fa tornare Querci sui suoi passi e reintegra Brown. Incredibile sostituito un play con un pivot.

“GIGIO” MENTASTI E “POZ” I PIU’ POSITIVI

Reintegrato nella “rosa” soltanto pochi giorni prima dell’inizio del torneo, Mentasti ha conquistato il cuore della tifoseria con la dote della continuità e di una serie professionalità fuori dal comune. Anche Gianmarco Pozzecco, il play proveniente da Udine, riesce a riscaldare la platea deliziando i palata con un vasto repertorio di prodezze. Slalom degli del miglio Tomba ed una fastidiosa difesa nei confronti dei pari ruolo avversari hanno contribuito a coniare il soprannome di “zanzara”.

GRANDE TRIONFO CHE RIMARRA’ NELLA STORIA: LIVORNO RIMANE IN 3 ED ESPUGNA MILANO

Indimenticabile il blitz sul parquet della Recoaro Milano. La Baker, da 3 giornate affidata a Marco Calamai, dapprima costringe i campioni milanesi all’overtime (100-100), poi ne contiene il recupero (120-121) pur essendo rimasta in campo con solo 3 uomini, ovvero Mentasti, Bon e Sbaragli e con tutti gli altri fuori per 5 falli: Brown a 31’18” (72-75), Lanza 39’28” (97-95), De Piccoli a 41’47” (104-102), Pozzecco a 44’11” (116-119) e Richardson a 44’55” (116-119) mentre Attruia è dovuto ritornare negli spogliatoi dopo appena 3’27” per una distorsione. Richardson 42 punti (7 su 15 da due e 7 su 10 da tre), più 10 rimbalzi e 6 recuperi, di gran lunga superiore alla “stella” milanese Djordjevic fermo a 38 punti.

SOCIETA’ FANTASMA

Francesco Querci, affaccendato in tutt’altre faccende (scusate il gioco di parole), ha lasciato la presidenza a Luca Marini mentre come vice-presidente ha “funzionato” Cristina Fiorilli, l’unica ad essere presente in campo a rappresentare la società. Tutta la mole del lavoro è ricaduta quindi sulle spalle del general manager Giuseppe Brumatti e del team manager Giancarlo “Tazze” Guidi. Grande lavoro anche per l’assistent-coach “Ciccio” Grasselli che ha però dovuta agire nell’ombra per problemi di tesseramento.

L’A2 E’ SOLO RIMANDATA

Scrollatasi di dosso i presunti condizionamenti tecnici e psicologici, la Baker sotto nuova spinta di Marco Calamai torna a vincere ed a sperare. Nell’ultima giornata di regular season i livornesi battono la Kleenex Pistoia ma devono attendere 20 lunghi minuti prima di conoscere la loro sorte, cioé subito A2 o playout. Da Reggio Calabria giunge finalmente la notizia che i padroni di casa hanno battuto la Burghy Roma per 114-110 e sono proprio i capitolini a classificarsi al penultimo posto e quindi retrocedere direttamente al piano di sotto assiema alla già condannata Acqua Lora Venezia.

PLAYOUT SENZA FORTUNA

La Baker si difende bene nella “roulette russa” dei gironcini dei playout, vince 7 partite su 10 ma non è sufficiente per chiudere al primo posto e “salvare” l’A1 che è invece ad appannaggio dell’Olitalia Siena di Pancotto. Le recriminazioni? Il pesante passivo (30 punti) rimediato a Siena quando ancora a 5′ dalla sirena i livornesi erano in partita e l’orrende sconfitta a Padova con la Baker avanti di 15 all’intervallo ma con un passivo di 62-35 nella ripresa.

CIAO, CIAO SERIE A1

Livorno scompare dalla Serie A1 dopo 11 stagioni vissute in maniera intensa e quasi sempre con 2 squadre, illustri le compagne di sventura con quintetti e panchine veramente di primo piano: Cant (Curry, Kammink, Tonut, Bosa, Rossini, Bargna, Montecchi, Glardi); Caserta (Shackleford, Wood, Bonaccorsi, Fazzi, Tufano, Brembilla) e la corrazzata Roma (Dell’Agnello, Niccolai, Busca, Premier, English e Jones). Ma i capitolini evitano la retrocessione con l’acquisto del titolo sportivo.

“SAREBBE BASTATO POCHISSIMO PER SALVARE IL POSTO IN A1”

Queste sono le testuali parole usate da Tullio De Piccoli, uno che ha fatto sempre il suo dovere (il pubblico esponeva addirittura uno striscione con su scritto: “Tullio: il più livornese di tutti”) nel giorno del congedo dal pubblico: “Questa stagione va in archivio con 2 grandi rimpianti. Numero uno, noi come squadra potevamo fare di più; numero due, la società doveva starci più vicina”. Significative anche la parole di “Sugar” Richardson: “Si chiude una parentesi che comunque è stata bella. Livorno è una città stupenda ed i suoi tifosi sono fantastici. Spero che il basket abbia ancora futuro perché questa gente lo merita. La nostra stagione? L’ho sempre detto, senza i tanti problemi al di fuori del campo adesso saremmo ancora in A1”. Infine il giudizio di coach Marco Calamai: “Dentro di me c’è molta amarezza per questa retrocessione, però spero nel mio piccolo di aver lasciato un qualcosa che potrà essere utile nel futuro. La città non vuole morire, c’è ancora grande fame di basket, e tutto l’ambiente merita altre soddisfazioni”.

TRADITI!!!

Raggirata e disorientata da Francesco Alessandro Querci, un “faccendiere” senza cuore, la massa sportiva labronica ha mal digerito l’ennesimo tradimento di un personaggio che ha regolarmente disatteso ogni tipo di promessa, commettendo allucinati errori che hanno spesso ridicolizzato l’intera città sulle pagine dei principali quotidiani sportivi nazionali. Purtroppo il peggio deve ancora venire. L’estate del 1994 consegna agli archivi la radiazione della gloriosa società scudata.

TRAGICO DESTINO DI GIANLUCA MANTOVANI

Ci ha lasciati in una fredda mattina d’inverno, quando rientrava in caserma a Udine. Un camion è sbucato dalla nebbia e non si è accorto di questo ragazzo, ancora ventitrenne, che camminava sul ciglio della strada. Un urto tremendo, una inutile corsa in ospedale. La pur forte fibra di Gianluca non ce l’ha fatta a reagire. La “succursale” di Querci lo aveva portato a Udine (società presieduta dal figlio del professore, Gabriele), assieme a Orsini, Tedeschi, Virgili, Conti e l’allenatore Grasselli. La “brigata” labronica non ha impiegato molto per farsi apprezzare e benvolere, fin quando quella maledetta mattinata ha interrotto per le sempre le ambizioni, i sogni, il sorriso di un giovane che amava la vita e la pallacanestro.

LA COPPA CARNEVALE VIENE VINTA DAL DON BOSCO LIVORNO

Il 27 febbraio 1994 il trofeo dedicato alla memoria di Gianluca Mantonvani viene vinto dalla formazione del viale Risorgimento che batte in finale la Buckler Virtus Bologna per 109-77.

LA PL AMMESSA ALLA NUOVA C2

Terza in Serie D, la PL usufruisce del nuovo regolamento e viene ammessa alla Serie C2.

SABATO 11 GIUGNO 1994: RIECCO IL DERBY

Oltre 2.500 spettatori, quasi 17 milioni di vecchie lire di incasso da devolvere in beneficienza, tanto, tantissimo entusiasmo al PalaAllende ed un’infinità di striscioni. Libertas e Pallacanestro Livorno, dunque, si sono rigettati nell’atmosfera magica del derby grazie all’iniziativa di Massimo Giusti e Nedo Filoni di richiamare i giocatori storici delle due società per affrontarsi di nuovo in campo e, per l’occasione, dare un sostanziale aiuto alla locale Lega Italiana per la lotta contro i tumori presieduta dal dottor Bertocchi, alla quale è stato devoluto l’incasso. Hanno aderito praticamente tutti, anche i più lontani come Nino Florio, Paolo Bianchi, il coach Pasini e “Mimmo” Giroldi che ha percorso oltre 500 km tra andata e ritorno a Luino, tutti senza pretendere una lira di rimborso spese, ma felicissimi di rivivere questa esperienza. Non è mancato neppure Paolo Launaro che la mattina ha detto sì a Donatella Casu e ha rimandato di un giorno il viaggio di nozze per essere presente in campo. Un derby vero, maschio, intenso ed in bilico fino agli ultimi palpiti di partita. Uno spettacolo grande ed emozionante, tanta rabbia e tanta nostalgia da parte di tutti. Ha vinto la Libertas per 110 a 12 ma ha vinto soprattutto la Livorno della palla a spicchi che ha dimostrato ancora una volta di voler bene a questo sport nonostante le assurde vicende della fusione. Per la cronaca, la Libertas di “Cacco” Benvenuti e Suggi è sempre stata al comando con un vantaggio massimo di 13 lunghezze. La Piele, guidata dalla coppia Pasini-Raffaele, ha sempre però fatto sentire il fiato sul collo ai rivali grazie soprattutto alla spinta di “Sandrokan” Dell’Agnello (36 punti e 18 rimbalzi). Fantozzi, invece, si è fermato da 34 ed al suono della sirena non ha mancato di esternare la soddisfazione della vittoria facendo anche il gesto dell’aeroplano.

LE FOTO DELLA STAGIONE